top of page

L’Arte è la mia scala e attraverso le sue variabili forme tento un’ascesa spirituale.
Ho trovato nel medium del disegno, la cui potenza è l’immediatezza, e nella pittura, la formula per trasferire efficacemente la mia anima sulla carta senza filtri, tempi morti ed artifici, esternando il turbinante flusso interno dell’energia appena esso si manifesta.

Nel pensiero tra materiale ed immateriale, tra atomo e vacuità, mi avvalgo del Sangue e del suo colore vivo per visualizzare l’estroflessione dell’Anima dal corpo, tentando di rendere visibile ciò che per definizione non lo è, tentando, ancora, di rappresentare visivamente l’energia e il suo lavoro, che compone tutte le cose, materiali ed immateriali e noi stessi. 

Le mie visioni vermiglie, completate da vari strati di matite, biro e inchiostri, ruotano attorno al Vuoto, a punti dove la carta rimane vergine. Nel segno rosso, espansivo e vorticoso, cerco la sintesi, la semplificazione della Realtà sensibile e sovrasensibile.

Intuizioni rifinite a foglia oro abitano lo spazio, si tratta di soggetti che attirano la mia attenzione e che mi fanno uscire dall’ordinario per proiettarmi verso lo straordinario - verso altre dimensioni dell’Essere. Cerco, nell’orizzontale vita ordinaria, immagini che possano darmi una spinta verticale verso lo straordinario. Sono immagini antiche, moderne o contemporanee che trovo nelle chiese, nei libri, nelle opere di altri artisti o per strada e che colleziono in un album dello smartphone che diventa, così, atlante selezionato e virtuale di immagini che definisco “verticali”.

La meditatio mortis si fa pratica artistica e trova la sua concretizzazione nell'opera d’arte.

bottom of page