La Guerra di Piero
2018
Angolo bianco, arbusto spinoso e secco, vaso, foglio da erbario con ritaglio di scritta presa dalla Divina Commedia, pozzanghera/fascia protettiva di Sangue.
Testo di Gaia Fattorini
Mostra: Vale Palmi - Contra Me Giusto
Labs Gallery Bologna
2 febbraio - 23 marzo 2019
La Guerra di Piero (...) fa riferimento a Pier delle Vigne, che Dante inserisce nel XIII canto dell’inferno, nel girone dei suicidi. Il suo corpo è trasformato in un arbusto che se spezzato sanguina e parla. E’ condannato a una pena eterna ogni qualvolta qualcuno ne strappa un pezzo, eppure, proprio perché in vita ha inflitto ingiustamente una pena al se stesso che colpa non aveva, ha delle cose da dire e raccontare.
Per ascoltare Pier delle Vigne, per leggerne la parole, bisogna avvicinarsi all’arbusto e per accostarsi bisogna attraversare una pozza di sangue. Il verbo di Piero è un’accusa emblematica, che l’essere umano ha il dovere morale di conoscere.
Ma quel lago di sangue che nella nostra memoria iconica richiama i morti per oltraggio, è un confine e una linea di protezione. Ci impedisce di avvicinarci, torturandoci con una distanza che crea paura e curiosità, rassegnazione e senso di colpa. Solo chi avrà il coraggio di prendere una posizione e decidere di superare l’ostacolo, rimuovere il tabù, affrontare i perturbanti spettri di casa propria e calpestare il sangue, potrà leggere quel che Piero ha da dirci.