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Sub-Limo / Sub-Limen

Secchio di ferro zincato, fango, casse acustiche, audio assordante con canti di chiesa, 2018.

Testo di Bruno Benuzzi

Mostra: Before and After Nature

GAM (Galleria d'Arte Maggiore), Bologna

Esposte 5 fotografie della performance

Menzione d'onore al Premio Zucchelli

Giugno 2018

(...) Vale Palmi presenta un'opera composta di cinque fotografie che riproducono le fasi salienti di una performance intitolata Sub-Limo/Sub-Limen. Incline com'è al beckettiano "teatro dell'assurdo", Vale prende alla lettera il significato etimologico della parola sublime sino al punto, ci vuole coraggio, d'affondare la propria testa in un secchio colmo di fango liquido; e sarà il silenzio, l'afasia di un anacoreta. L'atto di sollevare la testa per riprendere fiato verrà al contrario accompagnato da una melodia liturgica assordante e distorta, pressoché noise, che sottolinea il sorriso brutale, l'assurdità del mondo. (...)

Testo di Bruno Benuzzi

Mostra: Umano + o - : memoria sovraccarica

Rosso tiepido Associazione Culturale, Modena

Performance live

2018

(...) Eccola immergere la testa in un secchio colmo di fango affinché non sentire il sorriso brutale, l'assurdità del mondo. Del resto, riflette Diane Ackerman, "la parola assurdità deriva dal latino surdus, sordo o muto" perciò per Vale - incline al "teatro dell'assurdo - Sublime, etimologicamente parlando, altro non significa che Sub-limo, cioè, il passo è breve, porre la testa nel, sotto il fango; e sarà silenzio, l'afasia di un anacoreta. L'atto di sollevare la testa per riprendere fiato verrà viceversa accompagnato da una melodia liturgica assordante e distorta. E così via a fasi alterne, finché le forze lo consentono. (...)

Testo di Gaia Fattorini

Mostra: Vale Palmi - Contra Me Giusto

Labs Gallery Bologna

Esposta serie di 10 fotografie

2 febbraio - 23 marzo 2019

(...) Nella serie Sub/Limo - Sub/Limen (testualmente sotto il Fango e Sotto lo stipite della porta), torna prepotente il corpo dell’artista vestita di rosso e a piedi nudi. Due movimenti contraddistinguono l’azione: uno discendente e uno ascendente, verso Dio. Movimenti che permettono a Vale Palmi di vivere due situazioni limite, sublimi, la prima data dalla sinfonia assordante e insostenibile di canti di chiesa riprodotti durante l’azione, l'altra data dalla scelta di trovarsi volontariamente con la testa immersa dentro un secchio colmo di fango e di non poter respirare. In un continuo e forsennato su e giù fra queste due scomode posizioni, la performance termina solo quando il malessere dell’artista raggiunge il punto di rottura e diventa fisicamente insostenibile. (...)

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